DISINFESTAZIONE DAI TARLI
Prima di effettuare qualsiasi intervento antitarlo bisogna esaminare il legno ed osservare i fori dei tarli con una lente di ingrandimento.
• Se essi sono puliti all’interno e i bordi sono ben disegnati e continui (fig.1) significa che i tarli sono fuoriusciti da poco e che, probabilmente, altri tarli stanno ancora agendo all’interno. In questo caso è necessario procedere a un intervento di “avvelenamento” antitarlo.
• Se, invece, i fori sono parzialmente occlusi da polvere e cera, ed i bordi dei fori sono sfrangiati (fig.2), significa che i tarli hanno da tempo abbandonato il legno e si può passare direttamente all’opera di ripristino della superficie.
I casi in cui è opportuno effettuare un radicale trattamento antitarlo sono i seguenti:
• quando i tarli hanno attaccato oggetti di un certo valore economico o affettivo, in questi casi il valore del mobile richiede trattamenti ripetuti, anche preventivi;
• quando dovete posizionare un mobile tarlato in un ambiente con arredamento antico indenne da tarli, in questo caso l’intervento può impedire che il tarlo si diffonda e contagi tutti gli altri mobili;
• quando l’attacco dei tarli è talmente forte da minacciare l’integrità strutturale del mobile;
• quando l’attacco dei tarli, pur non essendo molto importante, interessa parti del mobile particolarmente deboli o con funzione portante.
Vi sono diversi sistemi per combatterli, ma occorre tenere presente che in ogni caso la lotta è lunga e difficile. Il modo più sicuro e definitivo consiste nell’esporre il mobile a particolari fumi tossici che, oltre ad avvelenare l’insetto e le sue larve, impregnano il legno in modo che neanche in futuro l’insetto possa allignarvi. Questo trattamento può essere eseguito anche dal privato ma è meglio farlo svolgere da ditte specializzate e in locali appositi, in quanto richiede l’uso di sostanze piuttosto pericolose. Trattandosi di un procedimento costoso, diventa conveniente solo per mobili di un certo pregio.Gli infissi o altri elementi di legno non asportabili, inoltre, non possono subire questo trattamento.
Un intervento effettuabile da chiunque consiste nell’avvelenare uno strato di legno il più possibile profondo in modo da uccidere le larve o gli insetti adulti che vi fossero nascosti.
Come si esegue il trattamento
Nel momento in cui si attua il trattamento potranno essere presenti nel mobile sia larve in attività che uova contro cui il veleno ha scarso effetto e per questo motivo il trattamento va ripetuto due volte l'anno per colpire il maggior numero di larve attive.
Le stagioni preferibili per il trattamento sono la primavera e l'autunno perché è in questi periodi che le farfalle escono dal mobile e si trovano in prossimità dell'uscita. L'anno successivo il mobile va controllato per verificare se ci siano segni di attività.
Le modalità operative sono le seguenti:
1) L’avvelenamento del legno. Impedisce che altri insetti possano nutrirsi delle fibre del legno. Per ottenere questo risultato sono disponibili in commercio liquidi di tipo diverso, ma con caratteristiche simili. Non sono particolarmente pericolosi da maneggiare ma, trattandosi pur sempre di veleni, vanno utilizzati con attenzione e tenuti in posti non facilmente accessibili ai bambini. Prima di procedere all’intervento, il legno va pulito accuratamente in modo da asportare eventuale sporco che impedirebbe un diretto contatto col liquido antitarlo. Il liquido può essere applicato sul legno a pennello, con passate successive, mentre una parte di esso può essere inserita all’interno del legno iniettandolo con una siringa, dentro ai fori dei tarli.
Questi fori, ricordiamo, sono di uscita, per cui all’interno l’insetto non vi è più, però queste gallerie vengono riutilizzate dagli insetti adulti per porvi altre larve, quindi l’intervento è particolarmente utile. Il foro, che è piuttosto lungo e raggiunge l’interno del legno, permette al liquido di essere assorbito dagli strati più profondi avvelenando le fibre ancora più interne.
2)- Il mobile va tenuto in questa situazione per diversi giorni, almeno una decina, dopodiché va tolto e lasciato arieggiare per bene. Quando l'odore sarà scomparso si potrà valutare l'efficacia del trattamento e decidere di conseguenza.
3) La verifica Il trattamento va ripetuto due o tre volte nell’arco dell’anno, a partire dall’autunno. Durante l’estate occorre tenere sotto controllo il legno per verificare se altri tarli fuoriescono. Se ciò accade si ripete il trattamento, se invece i tarli sono scomparsi si passa alla seconda fase dell’intervento.
• Se essi sono puliti all’interno e i bordi sono ben disegnati e continui (fig.1) significa che i tarli sono fuoriusciti da poco e che, probabilmente, altri tarli stanno ancora agendo all’interno. In questo caso è necessario procedere a un intervento di “avvelenamento” antitarlo.
• Se, invece, i fori sono parzialmente occlusi da polvere e cera, ed i bordi dei fori sono sfrangiati (fig.2), significa che i tarli hanno da tempo abbandonato il legno e si può passare direttamente all’opera di ripristino della superficie.

I casi in cui è opportuno effettuare un radicale trattamento antitarlo sono i seguenti:
• quando i tarli hanno attaccato oggetti di un certo valore economico o affettivo, in questi casi il valore del mobile richiede trattamenti ripetuti, anche preventivi;
• quando dovete posizionare un mobile tarlato in un ambiente con arredamento antico indenne da tarli, in questo caso l’intervento può impedire che il tarlo si diffonda e contagi tutti gli altri mobili;
• quando l’attacco dei tarli è talmente forte da minacciare l’integrità strutturale del mobile;
• quando l’attacco dei tarli, pur non essendo molto importante, interessa parti del mobile particolarmente deboli o con funzione portante.
Vi sono diversi sistemi per combatterli, ma occorre tenere presente che in ogni caso la lotta è lunga e difficile. Il modo più sicuro e definitivo consiste nell’esporre il mobile a particolari fumi tossici che, oltre ad avvelenare l’insetto e le sue larve, impregnano il legno in modo che neanche in futuro l’insetto possa allignarvi. Questo trattamento può essere eseguito anche dal privato ma è meglio farlo svolgere da ditte specializzate e in locali appositi, in quanto richiede l’uso di sostanze piuttosto pericolose. Trattandosi di un procedimento costoso, diventa conveniente solo per mobili di un certo pregio.Gli infissi o altri elementi di legno non asportabili, inoltre, non possono subire questo trattamento.
Un intervento effettuabile da chiunque consiste nell’avvelenare uno strato di legno il più possibile profondo in modo da uccidere le larve o gli insetti adulti che vi fossero nascosti.
Come si esegue il trattamento
Nel momento in cui si attua il trattamento potranno essere presenti nel mobile sia larve in attività che uova contro cui il veleno ha scarso effetto e per questo motivo il trattamento va ripetuto due volte l'anno per colpire il maggior numero di larve attive.
Le stagioni preferibili per il trattamento sono la primavera e l'autunno perché è in questi periodi che le farfalle escono dal mobile e si trovano in prossimità dell'uscita. L'anno successivo il mobile va controllato per verificare se ci siano segni di attività.
Le modalità operative sono le seguenti:
1) L’avvelenamento del legno. Impedisce che altri insetti possano nutrirsi delle fibre del legno. Per ottenere questo risultato sono disponibili in commercio liquidi di tipo diverso, ma con caratteristiche simili. Non sono particolarmente pericolosi da maneggiare ma, trattandosi pur sempre di veleni, vanno utilizzati con attenzione e tenuti in posti non facilmente accessibili ai bambini. Prima di procedere all’intervento, il legno va pulito accuratamente in modo da asportare eventuale sporco che impedirebbe un diretto contatto col liquido antitarlo. Il liquido può essere applicato sul legno a pennello, con passate successive, mentre una parte di esso può essere inserita all’interno del legno iniettandolo con una siringa, dentro ai fori dei tarli.

Questi fori, ricordiamo, sono di uscita, per cui all’interno l’insetto non vi è più, però queste gallerie vengono riutilizzate dagli insetti adulti per porvi altre larve, quindi l’intervento è particolarmente utile. Il foro, che è piuttosto lungo e raggiunge l’interno del legno, permette al liquido di essere assorbito dagli strati più profondi avvelenando le fibre ancora più interne.
2)- Il mobile va tenuto in questa situazione per diversi giorni, almeno una decina, dopodiché va tolto e lasciato arieggiare per bene. Quando l'odore sarà scomparso si potrà valutare l'efficacia del trattamento e decidere di conseguenza.
3) La verifica Il trattamento va ripetuto due o tre volte nell’arco dell’anno, a partire dall’autunno. Durante l’estate occorre tenere sotto controllo il legno per verificare se altri tarli fuoriescono. Se ciò accade si ripete il trattamento, se invece i tarli sono scomparsi si passa alla seconda fase dell’intervento.